martedì 12 ottobre 2010

Ragtime (forever)


Alla fine del XIX° secolo nasce e si diffonde negli USA un nuovo genere musicale, eseguito principalmente al pianoforte, ma che spesso accompagna il ballo popolare (il "Cakewalk" o il "Two Step"): è il "Rag", detto anche Ragtime. Nato dalle radici nere afro, con forti influssi della moderna musica classica europea, e caratterizzato dali ritmi sincopati, il Ragtime esplode presto in tutti gli States, anche per merito di uno dei suoi maggiori esponenti: il pianista e compositore Scott Joplin.
 
La grande diffusione del Ragtime si deve anche alla nascita di un nuovo 
e tecnologico strumento musicale, il pianoforte a rulli o automatico, sorta di un antesignano Sequencer meccanico, che riproduce automaticamente – come un carillon – un brano precedentemente suonato da un pianista, ed  "inciso" in un rullo di carta.
 
Il Ragtime è una musica raffinata ed elaborata, che fa ricorso a tessiture ritmiche complesse ed utilizza nuove scale armoniche che pescano dal blues, anticipando così le grandi novità dell’universo jazz.

 
Sarà poco più di una meteora: alla fine della 1ª guerra mondiale esso muta d’abito, trasformandosi nel jazz e nello swing, mentre nel ballo genererà più tardi il Tip Tap; rimarrà dimenticato per oltre 50 anni.
Negli anni 70 rinasce a nuova gloria, per merito del film "La stangata", che utlizza come tema conduttore del film uno dei brani più noti di Joplin, "The Entertainer".

 
Alcuni grandi pianisti contemporanei hanno avuto una vera predilezione per questo genere musicale, esibendosi alla fine dei loro concerti in uno scatenato Ragtime, quale bis: è proprio quello che mi è capitato qualche anno fa, al termine di un concerto di musica classica per pianoforte solista!
Se amate la musica, Vi invito ad ascoltare attentamente questi pezzi per pianoforte, ricchissimi di inventiva e pieni di gusto. Come assaggio, vi presento un brano di Scott Joplin, "The easy winners" scritto nel 1901. In esso convivono insieme dolcezza e vivacità, nostalgia e spensieratezza, segni di un mondo oggi lontanissimo, ove le piccole cose erano importanti. 

E belle. 

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